La patria non esiste by Andrea Tarabbia

La patria non esiste by Andrea Tarabbia

autore:Andrea Tarabbia
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788865760987
editore: il Saggiatore


Le patrie nere

Parto dalla fine, per così dire: «Ventuno secoli di patria» è il titolo di un articolo che Paolo Quercia ha pubblicato il 14 maggio 2010 sul sito della fondazione Fare futuro. L’attacco del pezzo è fulminante: «L’Italia nasce nell’89 avanti Cristo, con la Lex Plauta Papiria». Dunque la nazione italiana avrebbe poco più di 2000 anni a fronte dei 150 che le vengono attribuiti. Il discorso di Quercia trae linfa dalla convinzione che l’Italia non sia nata con il Risorgimento, per il fatto che le istanze che portarono all’Unità (la volontà di unificazione politica e la liberazione dalle potenze straniere) sono ed erano un patrimonio ben più antico e radicato. Nella Firenze dei Medici, dice Quercia, già si ragionava sull’idea di una sola nazione dalle Alpi alla Sicilia; allo stesso modo, Dante, qualche secolo prima, nel Canto IX dell’Inferno aveva addirittura stabilito dei confini geografici (che non sono troppo dissimili da quelli attuali) quando scriveva che «si come Arli ove Rodano stagna/si come a Pola presso del Quarnaro/che Italia chiude e i suoi termini bagna». La posizione di Quercia mi pare piuttosto debole, perché con altri esempi ben scelti si potrebbe far risalire la nascita dell’idea di nazione all’età del ferro come, al contrario, sostenere che tutt’oggi esistano mille Italie e che l’unificazione sia solo un pezzo di carta. Non è però questo il punto: il punto è, semmai, che la destra, liberale o meno che sia, ancora dibatte e si aggroviglia attorno all’idea di nazione, e continua a spingere la propria riflessione in epoche sempre più remote per recuperare, con il supporto delle arti, quello «ius soli et sanguinis» che fa di una nazione una patria. Segno, questo, che tuttora una delle colonne portanti del pensiero della destra è il tentativo di (ri)appropriazione dell’idea di nazione – idea che negli ultimi anni sembra esserle stata sottratta, perlomeno nella sua declinazione più mainstream, dal Quirinale. Se il Colle, però, si ferma a Cavour e Garibaldi, allora fare qualche passo indietro di alcuni secoli può significare poter reclamare una sorta di diritto di prelazione e di proprietà sul concetto di patria.

È, questa, un’idea radicata nella mentalità della destra, se è vero che anche Marcello Veneziani, definendo il concetto di patria in un libro che vuole esplorare e rivitalizzare La cultura della destra, rileva alcuni pregiudizi nei confronti dell’Italia, e dice che



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